Estratto di "Natura & Società" N°2 di Giugno - Organo della Federazione Nazionale Pro Natura


Articolo a cura di Emiliano Pulvirenti - Roma Pro Natura

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Introduzione

Le aree naturali e più in generale l’ambiente e la sua sostenibilità, gli appelli condivisi da parte delle associazioni ambientaliste e dei diversi stakeholders coinvolti (vedi la Carta di Fontecchio), hanno la necessità di intercettare risorse economiche per rispondere concretamente alla grave crisi ecologica, sociale e culturale che stiamo vivendo.

L’Unione Europea nella programmazione 2014/2020 come ha risposto a tale necessità? 

Il 2 dicembre 2013 il Consiglio Europeo ha approvato il regolamento che disciplina il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione Europea, che ha definito le priorità di bilancio per il periodo 2014-2020. Questo passaggio ha concluso la fase negoziale durata circa due anni ed ha fatto partire la nuova programmazione dallo scorso gennaio 2014. L’Unione Europea ha una dote finanziaria pari a 959.99 miliardi di euro relativi agli impegni di spesa e 908.40 miliardi di euro relativa ai pagamenti per la prossima programmazione 2014/2020.
La maggior parte di questa somma è assorbita dai fondi strutturali a favore delle regioni più deboli e dal fondo a favore dello sviluppo agricolo. Il capitolo di spesa principale è rappresentato proprio dalla politica di coesione: con 366,8 miliardi di euro (corrispondenti al 34% del bilancio complessivo) è diventato lo strumento “principe” della politica di investimenti della Unione Europea, con l’obiettivo di realizzare gli obiettivi di Europa 2020:

- crescita e creazione di posti di lavoro


- lotta ai mutamenti climatici e alla dipendenza energetica


- riduzione della povertà e dell’esclusione sociale.


I programmi “tematici”, noti anche come “finanziamenti diretti” non vanno affatto considerati "residuali" ai Fondi Strutturali ("finanziamenti indiretti"), ma devono essere considerati vere risorse a sostegno delle varie politiche europee. Queste linee finanziarie dirette prevedono tutte la creazione di partenariati, sia a livello nazionale che transnazionale, tra enti, imprese e associazioni, sia pubblici che privati, per la realizzazione di progetti ad alto impatto innovativo.


Hanno, inoltre, il grande vantaggio di promuovere partenariati non solo tra i Paesi dell'Unione Europea, ma anche con i Paesi in via di adesione, i Paesi del Mediterraneo e i Paesi terzi. Il tema fondante della nuova programmazione è rappresentato dalla “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

In base a questo principio le risorse vengono allocate sia a settori prioritari quali le infrastrutture paneuropee, la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e la cultura, la sicurezza delle frontiere e i rapporti con l'area mediterranea, che a priorità strategiche trasversali, quali la protezione dell'ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico, come parte integrante di tutti i principali strumenti e interventi. L’Europa, nel periodo 2014/2020, vuole spendere in modo diverso, focalizzandosi sui risultati ottenuti e sull'efficacia, concentrandosi sulla realizzazione della strategia “Europa 2020”.

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Natura & Società N.2 Giugno 2016

 

 


 
 

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