La Coalizione #StopGlifosato ( che riunisce ben 46 associazioni ed organizzazioni della società civile tra cui la Federazione Pro Natura ) attarverso il cominicato stampa del 30 giugno 2016 informa che la Commissione Europea ha autorizzato l’uso di glifosato nei campi e nei giardini, la proroga vale per 1 anno e mezzo e non per i 15 anni che normalmente vengono concessi ai prodotti fitosanitari.
stopglifosato
Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione #StopGlifosato afferma che i tempi di eliminazione del glifosato dai nostri campi e dalle nostre tavole sono significativamente ridotti rispetto alla norma solo grazie alla fortissima mobilitazione dei cittadini. 
La portavoce continua ribadendo l'impegno della Coalizione a chiedere con chiarezza il divieto immediato all’uso del glifosato, in applicazione del principio di precauzione che è uno dei temi fondanti dell’Unione. Il glifosato è stato catalogato come probabile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, lo Iarc di Lione. È inoltre nella lista delle sostanze che attaccano il sistema endocrino, minacciando la sfera sessuale e riproduttiva.
Ora si stabilisce un periodo di proroga decisamente più breve per aspettare il parere dell' Echa, l’Agenzia europea sulle sostanze chimiche: in altre parole si chiedono altri pareri scientifici prima di procedere alla decisione definitiva.
Ma a non prendere la decisione di vietare decisamente, a partire dal 30 giugno 2016, l’uso dell’erbicida sono stati, oltre all’organismo europeo, anche i governi che non sono stati disposti ad assumersi la responsabilità di una decisione e non sono riusciti a raggiungere una maggioranza qualificata né nella riunione del comitato permanente del 6 giugno né in quella di appello del 24 giugno. 
Si tratta di un ulteriore segnale preoccupante, che parla di una debolezza dei nostri Governi ad assumere su di sé la responsabilità della salute umana e dell’ambiente”, afferma Mammuccini.
“Se questa proroga ridotta fosse il tentativo di dilazione per far abbassare la guardia all’opinione pubblica, l’Unione europea e i governi sappiano che non è una strada saggia. I cittadini non abbasseranno l’attenzione e la Coalizione non ridurrà il suo impegno.
Veglieremo affinché questo periodo venga effettivamente utilizzato per avere adeguati pareri scientifici e non come manovra dilatoria per far calare la tensione politica intorno a un tema essenziale per la salute degli agricoltori e di tutti i cittadini. Se c’è qualcosa che l’Unione Europea può imparare dai risultati della Brexit è proprio questa: occorre porre più attenzione alle richieste che vengono dalla pubblica opinione, e smettere di rispondere alle sollecitazioni delle multinazionali come Monsanto", conclude la portavoce della Coalizione. 
 
 

 
 

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